domenica 22 giugno 2008

FINANZA: Stock option, quattro regimi in due anni


IL REGIME DI PARTENZA

CHE COSA SONO LE STOCK OPTION
Si tratta di un'opzione attribuita dalla società ai dipendenti (o agli amministratori) per acquistare azioni ad un prezzo (strike price) non inferiore a quello di mercato al momento dell'offerta.
L'opzione si può esercitare entro un arco temporale determinato (non prima di una certa data e non oltre un certo un certo termine).
Il dipendente acquista le azioni quando valgono più del prezzo di opzione e le rivende sul mercato lucrando la differenza.
Il plusvalore realizzato non entra in busta paga (è esente da Irpef e contributi): sconta solo il 12,50% di tassa sul capital gain

LE CONDIZIONI PER L'AGEVOLAZIONE FINO AL 4 LUGLIO 2006
Prima dell'entrata in vigore del decreto legge "Visco-Bersani" 223/06 (quindi, fino al 4 luglio 2006), il regime agevolato per le stock option spettava se:
  • il prezzo di acquisto da parte del dipendente era almento pari al valore di mercato alla data dell'offerta
  • le azioni possedute dal dipendente non superavano il 10% del capitale
LA DOPPIA STRETTA DI VISCO

LE REGOLE PER LE AZIONI ASSEGNATE DAL 5 LUGLIO AL 2 OTTOBRE 2006
Il decreto legge "Visco-Bersani" ha vincolato il regime agevolato delle stock option ad altre due condizioni, che si aggiungono a quelle già esistenti. Dal 5 luglio 2006, quindi, per accedere al beneficio:
  • era necessario mantenere le azioni per almeno 5 anni dall'assegnazione (holding period)
  • il valore attribuito non doveva essere superiore alla retribuzione lorda dell'anno precedente
LE REGOLE PER LE AZIONI ASSEGNATE DAL 3 OTTOBRE 2006
Una seconda stretta al regime agevolato delle stock option è stata imposta con il decreto legge 262/06. Per ottenere l'agevolazione sulle azioni assegnate dal 3 ottobre 2006 (data di entrata in vigore del decreto 262/06) occorre rispettare questi requisiti, che si aggiungono a quelli originari:
  • il decorso di un periodo minimo di 3 anni tra l'attribuzione e l'esercizio dell'opzione (vesting period)
  • al momento in cui l'opzione è esercitabile, la società deve essere quotata
  • occorre mantenere per almeno 5 anni dall'acquisto un investimento nei titoli acquistati non inferiore alla differenza tra il valore alla data dell'assegnazione ed il costo pagato per l'acquisto (successivo investimento quinquennale nei titoli oggetto dell'offerta almeno pari al plusvalore conseguito con l'esercizio dell'opzione)
L'INTERVENTO DI TREMONTI

IL NUOVO DECRETO LEGGE ELIMINA IL BENEFICIO
Per le azioni assegnate dall'entrate in vigore del decreto legge approvato mercoledì 18 giugno 2008, anche per i piani già in essere, il plusvalore realizzato per effetto della stock option (cioè la differenza tra il prezzo di esercizio dell'opzione ed il valore delle azioni al momento dell'acquisto) entra in busta paga e sconta Irpef progressiva e contributi previdenziali. La data di assegnazione coincide con quella di esercizio dell'opzione anche se i titoli non sono consegnati.

Fonte: Luca Galani, "Stock option, quattro regimi in due anni", Norme e Tributi, Il Sole 24 Ore, domenica 22 giugno 2008, pag. 21

1 commento:

Anonimo ha detto...

Good for people to know.