Il 2007 sarà probabilmente ricordato come l'anno della svolta per il mercato immobiliare italiano. Nella seconda parte dell'anno è infatti andato progressivamente esaurendosi il più lungo ciclo espansivo dal dopoguerra. Per la prima volta da 10 anni le compravendite sono diminuite segnando un calo medio del 5% che ha interessato soprattutto le grandi città e che si è intensificato nella seconda parte dell'anno.
Almeno per ora il rallentamento del mercato non si è tradotto in una discesa delle quotazioni immobiliari che sono però ormai ferme e potrebbero cominciare a scendere nel corso del 2008. Le previsioni per l'anno in corso non promettono infatti nulla di buono visto che le intenzioni di acquisto sono ai minimi storici ed è pertanto facile presagire una ulteriore discesa delle compravendite.
Le cause della frenata del mercato sono molteplici e di varia natura. C'è inanzitutto la progressiva diminuzione del potere d'acquisto immobiliare degli italiani sceso del 24% nell'ultimo decennio. Non aiutano da questo punto di vista l'aumento dei tassi di interessi deciso dalla BCE nell'ultimo anno e le fiammate del tasso Euribor su cui si calcolano le rate dei mutui. Giocano a sfavore del mercato anche i crescenti timori per le prospettive dell'economia alla luce delle ripetute revisioni al ribasso delle stime di crescita del pil.
Fonte: Focus Economia, 20 marzo 2008
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